Viareggio è una città dell'Italia centrale[1], situata nella Toscana nord-occidentale. Con i suoi oltre 64.000 abitanti è il secondo comune della Provincia di Lucca, il primo dopo il capoluogo. La città nacque nella prima metà del XVI secolo quando era l'unica finestra sul mare per la Repubblica di Lucca. A tale periodo risale il più antico edificio cittadino, la Torre Matilde, fortificazione difensiva eretta dai Viareggini nel 1541 per contrastare la costante minaccia di incursioni dei pirati barbareschi. Viareggio è conosciuta, oltre che come località di turismo balneare, per il Carnevale, nato nel 1873, con i suoi maestosi carri allegorici di cartapesta che sfilano lungo la "Passeggiata a mare". La Maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio è Burlamacco, ideato nel 1930 da Uberto Bonetti. Durante la manifestazione, di gran rilievo, ci sono anche collaterali feste rionali che si svolgono tendenzialmente dal venerdì alla domenica. Da un punto di vista artistico, Viareggio è conosciuta per le architetture eclettiche, liberty e decò e per essere la città di artisti come Lorenzo Viani, Uberto Bonetti, Alfredo Catarsini, Renato Santini, Mario Marcucci, Inaco Biancalana, Galileo Chini e Alfredo Belluomini. La città è un attivo centro industriale e artigianale, soprattutto nel campo della cantieristica navale, da tempo conosciuta in tutto il mondo. È altresì nota per la pesca e la floricoltura. Viareggio è sede di molti premi e manifestazioni tra i quali il Premio letterario Viareggio Répaci, istituito nel 1929, il Premio Viareggio Sport istituito nel 1985 e il Torneo Mondiale Coppa Carnevale di Viareggio, istituito nel 1949. È inoltre da ricordare il Festival Gaber, in memoria di Giorgio Gaber, al quale partecipano artisti di spicco del panorama musicale italiano (dal 2004). Viareggio è nota anche in ambito storico-religioso, tra le vicende più significative quelle di Sant'Antonio Maria Pucci e di Clelia Merloni. La città è inoltre nota per aver dato i natali a Marcello Lippi l'allenatore della nazionale italiana di calcio vincitrice del titolo mondiale nel 2006. Antichità In zona, sia sui colli che in pianura, si trovano testimonianze di attive presenze di popolazioni preistoriche. Da recenti indagini archeologiche sappiamo che l'area circostante il lago di Massaciuccoli (compresa la zona di San Rocchino e della Migliarina, alla periferia di Viareggio) dal VIII secolo a.C. fu abitata da gruppi di Etruschi che commerciavano con le popolazioni liguri stanziate nell'entroterra collinare e montuoso (Comune di Camaiore e parte Nord di quello di Massarosa). Nel III secolo a.C. nel territorio montuoso circostante imperversarono i Liguri Apuani, nel 180 a.C. i Romani sconfissero i Liguri Apuani e iniziarono la colonizzazione della zona (attuali territori di Massaciuccoli, Camaiore, Pietrasanta). Nel Medioevo si svilupparono i primi villaggi collinari, molti dei quali esistono tuttora. Il futuro territorio di Viareggio era paludoso e non venne abitato. Intorno al 1000 d.C. iniziarono le prime lotte fra Lucca e Pisa per il controllo della costa versiliese, che dall'Alto Medioevo era una selva di proprietà di feudatari (cattani o capitanei) spesso in lotta tra loro. Recentemente sono stati pubblicati dei libri che sostengono nuove teorie sulle origini di Viareggio. Queste teorie riguardano ipotetici insediamenti preromani il cui sviluppo storico avrebbe portato alla nascita di Viareggio. Queste teorie sarebbero supportate da ritrovamenti di piccoli reperti (frammenti ceramici...) nell'estrema periferia di Viareggio e nelle località limitrofe e da alcuni documenti antichi che citerebbero questo antico insediamento. Per quanto affascinanti queste teorie si discostano dalla storia tradizionale (molto più verificata) della costa versiliese e, fino ad oggi, non sono supportate da prove sufficienti a ritenerle vere. | | Al 1169 risale il primo fatto storico riguardante Viareggio: venne costruita una torre di legno a guardia del litorale. Poco più di due anni dopo (1172) fu edificata l'opera militare che prese il nome "Turris de Via Regia", dal nome della via che doveva essere percorsa per accedervi (oggi via Montramito). Il territorio di Viareggio, negli anni successivi, fu conivolto nelle dispute fra Pisa e Lucca per la supremazia e il controllo del territorio litorale. Tale conflitto traeva le sue origini, da una parte, dal desiderio di Lucca di avere uno sbocco sul mare e, dall'altra, da Pisa che temeva la concorrenza economica della rivale. In questi anni i feudatari versiliesi sono costretti ad abdicare per fare spazio alla signoria di Castruccio Castracani. In generale fino al 1400 il territorio su cui si sarebbe sviluppata Viareggio rimase segnato da un susseguirsi di guerre e dispute minori, invasioni di eserciti e saccheggi. Oltre a tali "sciagure" determinate dall'uomo, anche la natura fece il suo corso con la pestilenza che, raccontata anche da Giovanni Boccaccio nel "Decamerone", intereresserà l'Italia intera.Storia modernaIn questi anni Firenze espanse il proprio controllo sulla Toscana. Lucca riuscì, con grandi sacrifici finanziari, a mantenere l'indipendenza.Con lodo arbitrale di Leone X, il 10 settembre 1513, Lucca perse il controllo del porto di Motrone. Tale evento avrebbe interessato direttamente Viareggio che, da quel momento, vide concentrare gli sforzi di Lucca per farlo diventare il centro dei propri commerci. Oltre alla costruzione della nuova torre quadrata (1534) a protezione del porto, si cominciò a costruire i primi insediamenti della futura città. Questo secolo fu uno dei più difficili per i circa 300 abitanti di Viareggio: la zona era insalubre, malaria e epidemie mortali rendevano la vita dei pescatori e dei contadini molto difficile. Lucca, per contro, cercò in tutti i modi di far migliorare il tenore di vita bonificando le paludi e incoraggiando il trasferimento della popolazione lucchese nel nuovo borgo. Piano piano Viareggio cambiò volto, furono costruite due chiese e due piccole fabbriche, altre botteghe sorsero intorno, il porto diventò sempre più attivo. Le terre, bonificate, iniziarono ad essere sempre più coltivate. Nel 1701 Viareggio diventò comune. Nel 1739, grazie all'ingegnere idraulico Bernardino Zendrini la zona paludosa fu finalmente bonificata, il paese diventò una città dove i nobili lucchesi iniziarono a costruire i propri palazzi. Nel 1797 fu costituita da Napoleone la Repubblica Cisalpina. Dopo varie scaramucce, nel 1799 le truppe cisalpine iniziarono l'occupazione della Repubblica di Lucca (il 6 gennaio fu occupata Viareggio). Terminata l'occupazione delle repubblica oligarchica furono indette delle elezioni, ma il risultato modesto per i giacobini li spinse a eliminare il governo lucchese e formarne uno provvisorio. Inizialmente i viareggini non reagirono, ma anzi sembrarono accettare le nuove idee dei francesi. Più tardi però videro invece in questi degli stranieri arroganti, nemici del Cattolicesimo e delle loro tradizioni e che derubavano la città e il 6 maggio insorsero contro la milizia giacobina, aiutati dagli abitanti delle città vicine. Il 7 arrivarono le truppe da Livorno per placare le sommosse e gli insorti si dovettero arrendere. Napoleone era imperatore e Lucca, come altre città, fu trasformata in principato la cui sovranità fu assegnata a Felice Baciocchi, anche se il potere era esercitato effettivamente dalla sorella maggiore di Napoleone, Elisa. Il governo di Elisa fu caratterizzato da provvedimenti impopolari come quelli contro il patrimonio ecclesiastico. Anche la politica finanziaria era irregolare ma, per contro, si ebbero anche certi interventi meritori come ad esempio l'adozione del "Codice Napoleone", l'adozione del sistema metrico, l'introduzione, in campo sanitario, della vaccinazione obbligatoria e gratuita contro il vaiolo. Più in generale il governo di Elisa contribuì positivamente a migliorare gli aspetti relativi all'assistenza, alla beneficenza e all'istruzione. Con la caduta di Napoleone, Viareggio fu teatro di fatti sanguinosi. Nel marzo 1814 dopo la caduta e la fuga dei Baciocchi, i viareggini manifestarono apertamente contro i francesi. La manifestazione, però, sconfinò in atti di puro teppismo. Viareggio rimase sotto il dominio austriaco fino al 1817 quando il Congresso di Vienna assegnò a Maria Luisa di Borbone-Spagna il nuovo Ducato di Lucca. Gli anni seguenti videro la Restaurazione, quanto di buono era stato fatto sotto l'impero napoleonico venne perduto. Anche il nuovo regno tuttavia contribuì al miglioramento strutturale di Viareggio dove fu costruita la prima darsena. Nel 1820 Viareggio fu dichiarata città. Dopo la morte della madre (13 marzo 1824) è la volta di Carlo Ludovico di Borbone che contribuì a migliorare la città dotandola di una nuova chiesa, un regio casinò e di due stabilimenti balneari, i primi costruiti a Viareggio. Il 5 ottobre 1847 Lucca fu ceduta alla Toscana. Viareggio, nella nuova realtà, si sviluppò come centro balneare, non più limitato alla sola Lucca ma esteso a tutta la Toscana. Nel 1848 Viareggio scelse il proprio stemma, che è rimasto tuttora, in cui sono presenti: un'ancora con tanto di gomena e uno scudo bianco, rosso e verde. Il tricolore, simbolo dell'unità d'Italia, è vanto dei Viareggini, unici ad averlo nel proprio stemma. In questi anni Viareggio era meta di esuli risorgimentali tollerati dal potere locale. In questi anni l'economia di Viareggio era in rapida espansione, infatti all'industria balneare già affermata si aggiunse quella della marineria velica. Iniziarono nel contempo le prime lotte sociali con l'affermarsi di una coscienza di classe. Il lavoratori fondarono le società di mutuo soccorso e successivamente si organizzarono nei primi movimenti politici di varia ispirazione (anarchici, socialisti, cristiani). Agli inizi del secolo Viareggio vide un notevole sviluppo del litorale e dell'industria balneare che determinò un mutamento su un tratto vasto di costa. Nacque la Passeggiata, con i suoi caffè e negozi. La città fu definita "Perla del Tirreno". Il legno era però il materiale di gran lunga più usato nella costruzioni e nel 1917 questo alimentò un incendio destinato, in una notte, a distruggere gran parte delle costruzioni presenti. Il legno tuttavia restò largamente utilizzato fino al periodo fascista quando si iniziò a costruire con materiali diversi. Il 2 maggio 1920, a seguito dell'uccisione di un tifoso viareggino (Augusto Morganti) da parte di un carabiniere durante una partita di calcio Viareggio-Lucca giocata a Viareggio, scoppiò il malessere sociale dei viareggini. I viareggini insorsero, assediarono il comando dei carabinieri e per tre giorni occuparono la città catturando e disarmando i militari (due feriti) che vennero inviati per placare l'insurrezione. I rivoltosi istituirono, se così si può dire, la "Repubblica di Viareggio", difesa dalle "Guardie Rosse", l'obiettivo finale era quello della rivoluzione. Infine fu inviata una nave da guerra e i ribelli si dovettero arrendere, i capi furono processati e condannati. Nel 1921 furono uccisi dai fascisti Pietro Nieri ed Enrico Paolini in piazza Grande (oggi piazza Nieri e Paolini) due giovani di estrema sinistra. Le due fazioni si erano accordate per scontrarsi senza armi, ma così non fu. Fu il primo delitto politico di quegli anni tesi, ma non l'ultimo. Durante la Seconda guerra mondiale Viareggio subì bombardamenti pesantissimi: interi quartieri furono distrutti completamente o quasi. Nel Dopoguerra iniziò con grande passione la ricostruzione (primo sindaco dopo la Liberazione fu l'Avv. Corrado Ciompi che guidò la Giunta Comunale dal 18/7/44 al 1/4/46); in quel periodo fu avviata la costruzione del "vialone" e si ridette vita al Carnevale (1946). Tra alti e bassi la città ha continuato a crescere e svilupparsi fino ad oggi. Oggi è ancora una nota località turistica balneare, è famosa per il suo carnevale e per la cantieristica navale. |