ACCIAROLI Chi arriva da Salerno seguendo la statale sulla costa, superate le incantevoli colline di Licosa, la nota sirena del mito, scorge, su un lembo di terra che si protende in mare, la Marina di Acciaroli. Incastonato nella natura è l’abitato; esso si caratterizza per la chiesa di Sancta Maria dell'Acciarolo sul lido, di cui si ha notizia già dal 1187, e la torre che i normanni edificarono verso la fine del XII secolo. Tali proprietà appartennero ai potentissimi principi Sanseverino di Salerno, insieme a una fascia di terra che ripercorre il fiume Iandolo fino al monte Stella, poi passate ai Capano di Pollica nel XVII secolo. Il primo riferimento ad Acciaroli risale al 1165. Il toponimo si riferisce a un arbusto spinoso della famiglia delle rosacee, simile al biancospino, ma esiste anche un'origine greca, azale, che indicherebbe un approdo "senza tempesta". L'importanza del luogo deriva dal fatto che esso fu sede di una dogana fino al XIX secolo.La chiesa dell'Annunziata è di fabbrica molto antica e nel XVI secolo, Fabrizio Poderico, signore del feudo di Cannicchio, donò ai Francescani un terreno attiguo alla cappella per la costruzione di un convento che sarebbe stato poi soppresso nel 1652. L'attuale chiesa è il risultato di vari rifacimenti; l'ultimo risale al 1971. Di interesse è la composizione delle maioliche sul timpano che raffigura l'Annunciazione e la torre campanaria. La torre sul porto, oggi di proprietà privata, è una fortificazione di fascino. Si tratta di una torre a base quadrata, costruita in seguito alla progettazione degli Angioini di un complesso sistema difensivo costiero, di importante funzione già a metà del XIII secolo, quando Federico II la fece inserire nel sistema per difesa del litorale dagli attacchi pirateschi. Peculiari di Acciaroli, ma da molto tempo scomparse per la massiccia riorganizzazione portuale del 1970-73, erano le tipiche case in pietra erette su scogli affioranti dal mare che disponevano, all'altezza del primo piano, di una passerella per superare il dislivello che le distanziavano dalla strada. La via Vecchia s’imbocca dal porto in più punti, e, tra la fine del XIX e i primi anni del XX secolo, fu affiancata ad un livello superiore dall’attuale via Pubblica; gli abitanti si agganciarono ad essa con ballatoi aerei di legno, poi rifatti in cemento, da cui ad essa deriva, in alcuni punti, una soluzione edilizia di originalità e suggestione. Anche la torre del Caléo è una possente fabbrica costruita nel 1520 poco a sud dell’abitato attuale per volere del signore di Cannicchio. Dumas, il famoso romanziere francese, il 15 settembre del 1860, approdò ad Acciaroli con la goletta "Emma" per portare circa 400 fucili ai Mille di Garibaldi, presi in consegna da Leonino Vinciprova, uomo di fiducia dell'eroe dei due mondi. Tra le memorie, leggendarie e popolari, quella della presenza di Hemingway, tramandata da vecchi pescatori, testimoni del tempo, nonché per riscontro indiretto della televisione giapponese che sarebbe giunta, in secondo momento, a intervistare quei pescatori che avrebbero conversato sul molo col "grande saggio del mondo".
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