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 RADUNO NOTTURNO DEL MUTRIA FUORISTRADA

21-22 GIUGNO 2008

 

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Cusano Mutri è ubicato sul versante sud del Matese, inglobato nell’antico sannio pentro, oggi al confine con tra Campania e Molise. Dista a 2O km dall’antica città romana di Telese Vetere sul versante sud ovest, in Campania,  e a 30 Km dall’altra città romana Altilia (Saepinium), in Molise, sul versante nord est.  
 
Il suo territorio si estende per oltre 6.000 ettari (Kmq.    ), con altimetria minima di m. 257 (gola di Lavella) poco a nord del ponte romanico di Annibale e max m. 1823 (Monte Mutri) a confine col Molise. 
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Per gli storici più qualificati Cusano Mutri non è altro che la sannitica Cossa, onde Cosano, distrutta dai Romani unitamente a Telese.  
Il nome, che significa coppa, ne indicherebbe anche la configurazione topografica da cui il primitivo simbolo ideografico "Q" che rappresentava la cerchia dei monti con la gola di Lavello, unico sbocco. Notizie certe affiorano solo nel 490 d.C., quando il Papa Felice III inviò un presbitero per officiare nella cappella del "castrum".  
 
La presenza della Chiesa nella zona, con insediamento dei benedettini voltumesi stanziatisi in Santa Maria del Castagneto agli inizi dell'VIII secolo, giovò al paese ed al suo contado. Nelle campagne sorsero più di una dozzina di nuclei abitatí, contrassegnati da edifici di culto.Il comprensorio, sicuro perché facilmente difendibile, rappresentava un rifugio per le popolazioni limitrofe angustiate dal brigantaggio e dalle incursioni saracene. il punto di svolta si verificò con la monarchia normanna che dette inizio ad una fase di inurbamento che toccò il suo culmine nel secoli XV e XVI. Si ebbe l'espansione dell'abitato, come tuttora si conserva, essendo scampato al devastante terremoto del 1688 che distrusse quasi tutti i paesi del circondano.  
 
Concesso in feudo alla famiglia Sanframondo, che lo detenne fino alla metà del 1400, Cusano successivamente, in un secolo, passò per le mani di molteplici feudatari (De Vera, De Clavellis, Gaetano, Colonna, Carafa, del Tufo, Origlia, Monsolino, Barrionovo, Leone); ciò dimostra lo spirito libertario, non tarpabile, della popolazione che, sotto i Barrionovo (1605 - 1710), raggiunse un buon livello di benessere. Gli ultimi feudatari (Leone), "subirono" molto dai cusanesi e conclusero i loro fastigi poveri "in canna". 
 
L'economia locale si basava soprattutto sulla pastorizia e sull'industria della lana. La decadenza iniziò nella seconda metà dei settecento quando, tra l'altro, la privatizzazione della dogana di Foggia mise in crisi il sistema della transumanza. Malgrado ciò Cusano non ebbe un declino rapido ma, nonostante la tenacia dei suoi abitanti, la decadenza fu inarrestabile.  
 
Le attività economiche legate alla pastorizia durarono per tutto l'ottocento e l'andamento demografico non conobbe decrementi verticali.Il fenomeno migratorio iniziato dopo l'Unità è, purtroppo, perdurante. 
 
 

 

 

 

 

 

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